Sabato 4 Febbraio si è svolto il primo incontro dell’iniziativa “Nati per contare” che prende vita a Palermo grazie ad un protocollo d’intesa tra la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) di Palermo e MetaIntelligenze ONLUS.
Nel corso dell’incontro, introdotto da Angelo Spataro per la FIMP e Daniele Armetta per MetaIntelligenze ONLUS, si è parlato con Antonella D’Amico e Barbara Caci di abilità matematiche e di misurazione dei prerequisiti per l’apprendimento.
Antonella D’Amico ha illustrato le basi psicologiche a partire dalle quali le abilità matematiche si sviluppano e intraprendono traiettorie più o meno funzionali per i compiti che i bambini affrontano, soprattutto durante la scolarizzazione. Durante i primissimi mesi di vita, se non settimane, i bambini possono contare su di una serie di abilità percettive, sensoriali e cognitive che consentono loro di riconoscere, discriminare ed elaborare le quantità. È interessante notare come queste abilità già presenti nei primi mesi di vita abbiano un impatto a livello di prestazioni scolastiche. Riconoscerle, potenziarle, non solo per la prevenzione delle disturbi di apprendimento in area matematica ma anche per potenziare le prestazioni dei bimbi normodotati, è cruciale per assicurare alla loro crescita una componente importante di quel benessere che sta a cuore tanto ai pediatri che agli psicologi.
Barbara Caci ha illustrato la batteria ALN per la valutazione delle abilità linguistiche e numeriche di base approfondendone le caratteristiche psicometriche e cliniche. Infine è stato presentato il progetto, ancora in fase sperimentale, di diffondere la versione digitale (una App su Android) della batteria ALN in contesti (scuole, ambulatori pediatrici) in cui è possibile fornire un apporto orientativo all’utenza ed al contempo testare, su un campione più vasto, la stessa App per meglio tararla.
Nel corso dell’incontro è scaturito un dibattito vivace ed interessato, quanto pesano i fattori biologici? quanto quelli psicologici ed educativi? Quale può essere il ruolo del pediatra nel segnalare precocemente e guidare le famiglie verso pratiche educative e di prevenzione adeguate? In che modo pediatri, psicologi e scuola possono operativamente collaborare?
Noi siamo convinti che solo un’azione di sistema e la sinergie di diverse figure professionali potrà sostenere i genitori nelle azioni educative, identificare ed intervenire precocemente nelle situazioni di rischio di DSA o altri aspetti dello sviluppo atipico.
Ci auguriamo mille di questi dibattiti.