
Premessa
Le statistiche attuali, in ambito scolastico, segnalano una percentuale prossima al 20% di alunni con difficoltà. Circa 5 studenti per classe, quindi, risulterebbero deficitari nello studio e a rischio insuccesso scolastico. “Andare male a scuola” causa, spesso, una profonda sofferenza nei bambini e ragazzi proprio perché viene percepito, da loro, come fallimento nei confronti delle persone più significative (genitori, insegnanti, compagni etc.). Ciò che risulta a rischio è la rappresentazione del proprio sé, che indebolito, provocherebbe ferite psicologiche, a volte anche profonde. Il permanere dell’insuccesso scolastico può determinare, infatti, uno stato di “impotenza appresa”, una dinamica di frustrazione sia emotiva che cognitiva per cui il ragazzo impara che “non è capace di apprendere” e assume atteggiamenti di passività o aggressività, con tendenza all’abbandono e alla fuga.
Ma chi sono i bambini e i ragazzi con difficoltà di apprendimento?
Risulta necessario operare una distinzione fondamentale tra le varie forme di difficoltà dell’apprendimento scolastico.
A tal proposito possiamo individuare diverse tipologie di studenti con difficoltà:
- Una prima categoria riguarda studenti con difficoltà di studio legate a disturbi specifici nella lettura strumentale, nella comprensione del testo, nella memoria e nell’attenzione. In questo caso il problema primario riguarda lo specifico processo cognitivo, ma le prestazioni di studio ne vengono ampiamente danneggiate. Si pensi ad uno studente della scuola superiore dislessico che deve affrontare ogni pomeriggio pagine e pagine di lettura e studio di diversi manuali. Questo studente non riesce a tenere il passo dei suoi compagni, ma potrebbe essere facilitato nello studio attraverso una riduzione del materiale da leggere.
- Una seconda tipologia di studenti presenta difficoltà di tipo strategico. Utilizzando la distinzione di Flavell si possono individuare studenti con deficit di mediazione, nei quali mancano le abilità di base per usare le strategie, e studenti con deficit di produzione, che non usano spontaneamente le strategie, ma che sono in grado di usarle qualora vengano loro insegnate. La prima situazione è tipica di studenti con ritardo mentale di una certa gravità, la seconda, invece, riguarda sia studenti con ritardo mentale lieve, sia studenti più giovani o comunque inesperti che necessitano di una guida. Alcuni studenti dimostrano una povertà strategica o una rigidità d’uso delle strategie ed una scarsa automatizzazione dovute a poca esperienza in contesti diversi. Anche studenti maturi possono presentare queste difficoltà, magari per alcune discipline, se ad esempio l’insegnamento impartito loro è stato prevalentemente contenutistico.
- Una terza categoria di studenti presenta difficoltà legate soprattutto alla conoscenza metacognitiva, in particolare ad errate convinzioni, che a loro volta portano a cattive abitudini, come ad esempio pensare che per studiare sia sufficiente leggere e capire, pensare che si possa studiare con la radio o la TV accesa, che chi è dotato impara senza sforzo ecc.
- Una quarta categoria di studenti ha difficoltà legate in particolare ai processi di controllo metacognitivo: non sanno prevedere in anticipo i loro risultati, non sanno pianificare ed organizzare il lavoro personale, non sanno autovalutare la loro prestazione, cogliendo eventuali cadute.
- Una quinta categoria di studenti sono quelli che hanno marcate difficoltà associate a demotivazione verso lo studio in generale o verso talune discipline (ad esempio la matematica o l’italiano) e attività specifiche (le espressioni, la grammatica), a stili attributivi, percezioni del sé, convinzioni, stati emotivi poco funzionali. Questi studenti non puntano molto sulla scuola, sono convinti che gli scarsi risultati scolastici dipendano da variabili come la fortuna, la difficoltà della materia, le richieste dei professori, la scarsa abilità ed intelligenza. Per alcuni la scuola e lo studio suscitano malessere generale o serie situazioni di ansia che non sanno fronteggiare.
(fonte AIRIPA – Dott.ssa C. Zamperlin)
Perché attivare un servizio di tutorato allo studio?
Nella quotidianità di un bambino o ragazzo con difficoltà di apprendimento i compiti scolastici da svolgere a casa diventano fonte di disagio ed, essendo per loro oggettivamente faticoso, provano in tutti i modi a sottrarsi allo studio pomeridiano. La gestione dei “compiti a casa” rappresenta una grande difficoltà nella vita del bambino/ragazzo e del genitore che se ne occupa ed è per questo motivo che il disturbo dell’apprendimento deve essere affrontato, anche in tal senso, da figure specialistiche.
A tal fine in questi ultimi anni si è rivelata centrale la figura del Tutor di apprendimento, ovvero uno specialista che può aiutare l’alunno sia in termini di esigenze poste dalla Scuola (il rendimento scolastico), sia per la necessità di ridurre la dipendenza del bambino dalle figure genitoriali (preservando in tal modo i rapporti affettivi fra il genitore e il proprio figlio). L’attività di tutoring consente di ottimizzare il processo formativo dello studente valorizzando le sue risorse ed incanalando nel modo più opportuno gli sforzi che egli compie. In particolare, il nostro “Servizio di sostegno e tutorato” tende a promuovere l’apprendimento di modalità più efficaci di studio, consentendo una maggiore autoregolazione nei bambini/ragazzi, allo scopo di renderli responsabili “attivi” del proprio apprendimento. La finalità è quella di “costruire” uno spazio, attorno ai bisogni dell’alunno, dove non è importante “terminare i compiti”, quanto acquisire nuovi metodi e strumenti efficaci per “affrontarli in totale autonomia”.
Il nostro lavoro psicoeducativo si basa su percorsi di potenziamento delle proprie risorse, attraverso l’approccio metacogntivo, tenendo conto delle caratteristiche individuali dello studente, del compito, degli aspetti cognitivi, metacognitivi ed emotivomotivazionali.
Un percorso che accompagna e potenzia adeguatamente lo sviluppo del bambino al meglio delle sue potenzialità. Il servizio mira a promuovere nel soggetto, infatti, un significativo senso di padronanza e di controllo dei propri processi di apprendimento. In particolare si tende a favorire concretamente ciò che abbiamo già definito come autoregolazione (automotivazione, l’automonitoraggio e l’uso spontaneo e flessibile di strategie di studio).
Cosa sono i nostri progetti di tutorato allo studio?
Il progetto di tutorato allo studio è un percorso educativo personalizzato, un’attività mirata che ha lo scopo di facilitare il bambino nel faticoso processo di conoscenza, comprensione e recupero di informazioni.
L’attività tutoriale viene intesa e progettata come dispositivo finalizzato a fornire un supporto individuale e/o collettivo agli studenti, per facilitare il loro processo di apprendimento e per migliorare la loro efficacia nello studio.
Il tutoring è finalizzato a limitare i fenomeni di disagio e disorientamento scolastico, promuovendo la crescita dei ragazzi. La sfiducia nelle proprie capacità determina spesso atteggiamenti rinunciatari, demotivazione o disimpegno e sono di conseguenza alla base dell’insuccesso scolastico; il ruolo primario del tutor è, quindi, di aiutare lo studente a riconoscere le risorse positive di cui dispone e di contribuire attivamente allo sviluppo del percorso formativo.
Il Tutor, infine, assiste la famiglia nei rapporti con il personale docente, con l’intento di verificare l’andamento scolastico del bambino/ragazzo, appurando l’efficacia del percorso intrapreso.
Presa in carico
Il percorso prevede un momento iniziale di accoglienza in cui genitori e figli verranno accolti da personale specializzato e ciascun bambino potrà familiarizzare con il gruppo e con il contesto educativo.
Durante i successivi incontri verrà effettuato uno screening, che permetterà di stilare un progetto psicoeducativo da condividere.
Il tutor, referente del bambino/ragazzo, proporrà quindi i possibili percorsi di lavoro (matematica, comprensione del testo, metodo di studio, attenzione e concentrazione etc.).
Verranno stabiliti, insieme all’utenza e committenza, orari e modalità dei percorsi da svolgere.
Durante gli ultimi incontri del percorso, verranno somministrati nuovamente i test suddetti, per la verifica finale del lavoro svolto.
In sintesi le fasi del percorso:
- “Stesura Progetto Educativo”: valutazione delle abilità trasversali (cognitive, metacognitive ed emotive motivazionali), in cui viene tracciato il profilo di ciascuno bambino, con i relativi punti di forza e di debolezza, indispensabile per progettare il percorso educativo personalizzato.
- “Potenziamento Metacognitivo delle abilità di studio”: individuale o di piccolo gruppo (omogenei per età), dove verranno potenziate le abilità carenti con la presenza di un esperto di apprendimento.
- “Momento studio”: Svolgimento dei Compiti scolastici dal lunedì al venerdì, con un tutor specializzato (a partire dalle 15,30 per un massimo di 3 ore e sino a chiusura delle attività alle ore 19.00) che lavorerà in sinergia con lo psicologo dell’apprendimento. In questo modo il bambino/ragazzo, attraverso lo svolgimento dei compiti per casa, potrà automatizzare modalità più efficaci di studio, generalizzare e trasferire le varie strategie che apprenderà durante il potenziamento metacognitivo e sviluppare maggiore motivazione nello studio.
- “Condivisione con gli ambienti di apprendimento” (scuola e famiglia) del relativo progetto di tutorato e documentazione
In fase finale:
- Rivalutazione delle varie abilità di apprendimento per misurare l’efficacia dell’intero percorso realizzato.
Approccio e Metodo
L’approccio che fa da cornice al nostro servizio di tutorato fonda le proprie radici nella teoria metacognitiva. Tale modello operativo “centra” il processo educativo attorno al bambino/ragazzo che viene concepito come un sistema globale e olistico, dove le varie componenti (cognitive, strategiche, metacognitive, emotivo motivazionali, del sé) si influenzano reciprocamente.
Nell’ottica metacognitiva l’attenzione dell’educatore è rivolta alle abilità mentali superiori, al di là dei “semplici” processi cognitivi primari (ad esempio, leggere, calcolare, ricordare, ecc.), stimolando nell’alunno la consapevolezza del proprio “funzionamento” e la “gestione” diretta dei propri processi cognitivi.
L’intervento metacognitivo, tenendo conto delle caratteristiche di chi studia e dei suoi atteggiamenti, tende ad accrescere il senso di autoefficacia poiché incide sulle convinzioni e sulle credenze riguardanti lo studio, la propria intelligenza e la capacità di apprendere, sostenendo il bambino a sentirsi meno vulnerabile e di far fronte alle difficoltà.
In altri termini l’approccio metacognitivo sviluppa empowerment nel bambino/ragazzo ossia un senso personale di “potere”, responsabile del proprio apprendimento.
Il metodo prevede, inoltre, una continua interazione con gli ambienti di apprendimento dell’individuo, familiari e scolastici, favorendo una costante interfaccia con genitori e insegnanti.
Tale approccio, definito dalla letteratura scientifica come “intervento metacognitivo” presuppone:
- Individuazione del metodo di studio e strategie abituali del soggetto
- Promozione dell’autoregolazione attraverso un insegnamento dal punto di vista dello studente
- Aiuto a sviluppare l’abitudine alla flessibilità
- Sorreggere la motivazione
In rete con le scuole
La linea metodologica del progetto auspica di stabilire, con accurata attenzione, un costante rapporto con le scuole, in particolare con i docenti referenti dei consigli di classe, al fine di procedere con un regolare monitoraggio del bambino/ragazzo, di stabilire linee di intervento comuni e di offrire agli insegnanti ulteriori elementi per la valutazione del percorso di ciascun allievo.
A chi è rivolto?
Il progetto è organizzato per fasce di età:
Bambini e ragazzi dagli 6 ai 18 anni con le seguenti caratteristiche:
- Disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, discalculia, disortografia, disgrafia DCT, disturbo dell’apprendimento non verbale)
- difficoltà scolastiche generiche;
- deficit di attenzione e iperattività;
Dove ci troviamo?
A Palermo in Via Vincenzo Barbera, 31
Tutor dell’apprendimento
Psicologi
Dott.ssa Daniela Lo Cascio
Dott.ssa Chiara Enea
Dott.ssa Giusy Fabiola Ferrara
Dott. Daniele Armetta
Dott.ssa Dora Piombo
Scuola primaria
Dott.ssa Daniela Maniaci
Scuola secondaria primo grado
Dott.ssa Martina Enea
Dott.ssa Maria Rita La Barbera
Dott.ssa Giusi Paci
Scuola Secondaria secondo grado
Dott.ssa Claudia Mannino
Dott. Domenico Guastella
Dott.ssa Dora Piombo
Per informazioni potete contattarci col seguente form
Oppure chiamaci a questo numero
388 56 40 300
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