06/03/2018. Palermo, Bari, Torino, Cagliari e Roma, le città italiane coinvolte nel progetto “MetaEmozioni Scuola: per scuole emotivamente inclusive”, hanno rappresentato lo scenario delle numerose attività che in questi mesi sono state portate avanti dall’equipe del progetto composta da Daniele Armetta, Vittoria Cedro, Martina Enea, Giusy Ferraro, Cinzia Gambino e Teresa Guastaferro, sotto la diretta supervisione di Antonella D’Amico.
Il progetto, promosso dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, in partnership con il Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche e della Formazione dell’Università degli Studi di Palermo, mira a favorire la nascita di Scuole Emotivamente Inclusive attraverso 5 azioni:
Azione 1: Scoprire il mondo delle emozioni mediante attività di alfabetizzazione emotive;
Azione 2: Creare ambienti emotivamente inclusivi;
Azione 3: Costruire strumenti, e reperire materiali e metodi per classi emotivamente inclusive;
Azione 4: Trasformare la didattica tradizionale in didattica mediata dalle emozioni;
Azione 5: Diventare ambasciatori dell’intelligenza emotiva e metaemotiva oltre le mura scolastiche.
La fase preliminare all’avvio effettivo del progetto, ha visto un impegno costante da parte dell’intera equipe orientata all’individuazione, all’aggancio e all’esplicazione del progetto alle scuole, e ai rispettivi Dirigenti Scolastici, che si sono mostrati interessati e sensibili alle tematiche del progetto e alle sue finalità.
Nel mese di Dicembre è stata condotta in ogni città la fase di testing, durante la quale gli operatori del progetto hanno somministrato reattivi psicologici ai bambini della quarta classe della scuola primaria e della seconda classe della scuola secondaria di primo grado, sia delle classi sperimentali che di controllo.

La somministrazione dei test, strutturati per indagare il benessere scolastico e individuale, le dinamiche relazionali interne alla classe e le competenze emotive di ciascun alunno, è stata accolta con entusiasmo e interesse dai bambini, che si sono percepiti (aspetto reale, in verità) come gli unici protagonisti della ricerca-intervento e come “aiutanti” degli operatori, manifestando partecipazione e disponibilità all’ascolto.


Stesso atteggiamento interessato e collaborativo è stato riscontrato nei docenti, che hanno manifestato curiosità verso i costrutti e le variabili che i test indagano e verso le finalità e gli obiettivi che il progetto si pone.
Recentemente, inoltre, si sono conclusi nelle cinque città i workshop esperienziali di una giornata, destinati alle insegnanti referenti e condotti dalla Dott.ssa Antonella D’Amico, in occasione dei quali sono stati esposti i contenuti del progetto anche attraverso l’esplorazione della piattaforma digitale che consente la socializzazione delle attività che le insegnanti implementano con e nelle loro classi, con l’obiettivo di avviare il processo di costruzione di scuole emotivamente inclusive.
Nella seconda parte della giornata, hanno preso parte ai workshop anche gli alunni referenti, i nostri “Ambasciatori dell’intelligenza emotiva”, che hanno avuto la possibilità di entrare nel vivo dei contenuti del progetto, venendo coinvolti in numerose attività di alfabetizzazione, comprensione e regolazione emotiva, al fine di familiarizzare e facilitare la conoscenza della didattica emotivamente inclusiva.

La risposta degli alunni e delle insegnanti alle attività è stata di reale entusiasmo e sincero interesse e ci ha consentito di “leggere” nitidamente le necessità e i bisogni che oggi gli insegnanti avanzano all’interno dei contesti scolastici di qualunque ordine e grado.


Si fa riferimento alla necessità di “co-costruzione” di uno spazio (fisico, cognitivo ed emotivo) che consenta di dare ampio respiro all’emotività degli alunni, da intendersi non solo come strumento per la promozione e il mantenimento di uno stato di benessere individuale e scolastico, ma anche come strumento di didattica “alternativa”, che consente l’attivazione di processi di apprendimento più funzionali attraverso la mediazione e il coinvolgimento delle emozioni.
Certa di avere acceso la curiosità dei lettori circa il prosieguo delle attività, chiudo la prima breve rassegna circa lo stato dell’arte del progetto “MetaEmozioni Scuola: per scuole emotivamente inclusive”, in attesa di nuovi avanzamenti.
Martina Enea