Insegnanti e genitori sentono, sempre più, la necessità di “motivare” costantemente i bambini e i ragazzi durante lo studio. Spesso notiamo studenti “motivati” nello svolgimento di un compito, ma che stentano a portare a termine. La decisione di studiare può affievolirsi e scoraggiati o distratti da altre attività, i ragazzi tendono ad interrompere facilmente lo studio.
Cosa accade?
Affinché un ragazzo perseveri nello studio è necessario che sia motivato , abbia l’intenzione e decida di farlo.
Essere motivati, quindi, è condizione necessaria ma non sufficiente per lo svolgimento di un compito. A questo punto entrano in gioco i “processi volitivi” ovvero la percezione del controllo delle proprie prestazioni e del compito da svolgere. Il ragazzo potrebbe non sentirsi efficace e quindi rinunciare o , più semplicemente, potrebbe non selezionare ed organizzare intenzionalmente le proprie azioni e strategie in maniera pertinente con gli obiettivi da raggiungere.
Cosa fare?
Insegniamo loro a riconoscere e gestire le strategie di studio e a monitorarsi durante l’esecuzione in modo consapevole e intenzionale.
Come?
Insegnando nuove strategie efficaci e attraverso opportune domande-stimolo (per svolgere bene il compito cosa occorre fare? In quale modo intendi svolgere il compito? Come lo stai facendo? Perché lo stai facendo? Sei concentrato abbastanza per svolgere il compito? etc) possiamo incrementare i loro processi volitivi, favorendo l’apprendimento autoregolato.